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Dipartimento di Fisica e Astronomia

Archivio Storico
del Dipartimento di Astronomia

Serie nuova Specola XVII-XXI secolo
Sottoserie 1
“Osservazioni e calcoli di estranei alla Specola [XVII-XIX sec.]”

La busta è costituita da 12 fascicoli, in gran parte composti da Horn sotto il titolo qui lasciato e poi raccolti in un unico plico, sotto la denominazione “Materiali fuori buste”, da Marina Zuccoli alla fine degli anni Novanta.
Contiene disegni di comete, copie, probabilmente di mano di Giacomo Filippo Maraldi (1665-1729), di lettere di Gian Domenico Cassini (1625-1712) su questioni relative al calendario, numerose osservazioni eseguite a Norimberga da Jean-Philippe de Wurzelbau (1651-1725) e a Marsiglia da Antoine-François de Laval S.J. (1664-1728), scritti di Giovan Battista Regalini S.J., di Giuseppe Antonio Nadi (?-1722) e di Giovanni Poleni (1683-1761), una presentazione del progetto di Jacopo Bettazzi (1684-1755) sulla riforma del calendario, oltre a un grosso fascicolo con numerose carte lunari e disegni di osservazioni eseguite alla fine del Seicento a Norimberga da Georg Christoph Eimmart (1638-1705) e dalla figlia Maria Clara Eimmart (1676-1707).
Nell’ultimo riordino inventariale della fine del Novecento sono stati aggiunti alcuni disegni sparsi settecenteschi e nel 2007 una mappa di osservazioni astronomiche e geodetiche eseguite a Bologna nel 1808 dall’astronomo ungherese Franz Xaver barone von Zach (1754-1832).

(la sottoserie contiene 1 busta con 12 fascicoli, 1 dei quali è un tubo esterno alla busta)


  1. 1664-1681
    Illustrazioni (manoscritte e a stampa) di comete.
    Contiene 6 sottofascicoli.

    1. s.d.
      c. 1, 17x25 cm
      Scheda dello schedario della Biblioteca dell’Osservatorio Astronomico Universitario di Bologna: “Disegni di comete stampati e manoscritti. Autori: Cellio M.A., Brunacci Gaudenzio, Cassini D.” in “Annotazioni” si legge di mano di Marina Zuccoli: “in data 12/8/1993 restano solo le figure 3, 4, 5, 6 fra quelle elencate nel fascicolo stesso”.

    2. s.d.
      c. 2, 20x19 cm, manoscritto
      “Questo Volume contiene: a. MOSCHENI (= Trutina Cometae 1654-55 [ma è 1664-65]); b. CASSINI D. Spina celeste; c. id. id; d. BRUNACCI G.C. Osservazioni sulla cometa 1680-81; e. CELLIO M.A. Lettera sulla Cometa 1680; f. N.N. Disegno sopra la Cometa 1680”. In ultima pagina: “Gaudenzio Brunacci folio 16.39.40:”
      Il foglio era presumibilmente anteposto a dei volumi relativi alle comete 1664-65 e 1680-81 e che dovrebbero essere gli stessi volumi che si trovano attualmente nella sezione storica della Biblioteca del Dipartimento di Astronomia e che sono qui di seguito elencati nello stesso ordine: a.) – CARLO MOSCHENI, “Trutina cometae anni 1664. et 1665. Caroli Moscheni i.v.d Anconitani. Ad eminentissimum principem Antonium cardinalem Barberinum … Anconae : ex typographia Francisci Seraphini, 1666”; b.) e c.) – GIAN DOMENICO CASSINI, “Spina celeste meteora osservata in Bologna il mese di marzo 1668. da Gio. Domenico Cassini. In Bologna: per Emilio Maria, e fratelli de Manolessi, 1668”; d.) – GAUDENZIO BRUNACCI, “De pseudostella, seu cometa, quae apparuit anno Domini 1664. mense decembris. Disquisitio astrologica in obseruationes distincta, & regulis trigonometricis, secantium, tangentium, basium, & angulorum illustrata. Auctore Gaudentio Brunacio. Venetijs : typis Francisci Valuasensis, 1665”; e.) – MARCO ANTONIO CELLIO, “Copia di lettera scritta all'illustriss. signore Gio. Domenico Cassini astronomo ... sopra l'osservazioni de moti & apparenze d'una cometa veduta verso il fine di novembre dell'anno 1680. nelle costellazioni di Vergine, e Libra. Da Marc'Antonio Cellio. In Roma : per Nicolo Angelo Tinassi, 1681”.

      I disegni raccolti nei sottofascicoli qui di seguito non appartengono ai volumi sopra citati:

    3. [1664-65]
      c. 1, 19x26 cm
      disegno del percorso della cometa 1664-65 tra le costellazioni, titolata: “Moto e Circolo Massimo della Cometa nel Firmamento del 1664 e 1665”.

    4. [1668]
      c. 1, 19x27 cm
      Nel recto: disegno del percorso tra le costellazioni di Eridano e Balena (Cetus) della meteora del 1668 descritta da Gian Domenico Cassini nel volume “Spina celeste” succitato. Nel verso: lo stesso percorso della meteora ma con il disegno della sola costellazione della Balena, sulla quale è identificata con il termine di “nova” quella che in realtà è la stella pulsante omicron (Mira) Ceti.
      Si tratta forse del disegno preparatorio per il volume succitato o tratto dallo stesso.

    5. [1680]
      c. 1, 16x22 cm
      Due piccole immagini a stampa sullo stesso foglio della cometa 1680. A sinistra: “A dì 4 Decembre 1680. In Roma una Gallina partorì un Ovo, nel quale si vede una Cometa, et altri segni come viene rappresentato nella presente Figura. Si stampano da Gio: Marco Paluzzi in Piazza Navona Super.m Permissu”; a destra: “Cometa apparsa in Roma L’anno 1680 nel Segno di Vergine di gradi 13”.

    6. [1680-81]
      c. 1, 19x28 cm
      Illustrazione a stampa del percorso in Andromeda della cometa del 1680-81 con didascalia: “Stella nebulosa turbida redux in Cingulum Andromedae, quae visa fuit cum promo apparuit die 20 Ianuarij 1681, instante observatione Cometae. Proponitur Astronomis cum tribus adiacentibus stellis à Iosepho Ponthaeo Academiae Phyisco Mathematicae Romanae à Secretis”.
      Si tratta di un foglio certamente proveniente dal volume di Joseph Dionysius Ponthaeus: “Cometica observationes Habitae ab Academia Physico Matematica Romana. Anno 1680 et 1681 ; Romae, Typis Tinassij, 1681”, non presente nella sezione storica della Biblioteca del Dipartimento di Fisica e Astronomia.

  2. 1695-1699
    cc. 86
    Denominata da Horn “Eclissi solari e lunari e transito di Mercurio sul Sole osservati da Giorgio Cristoforo Einmart in Norimberga negli anni 1695-1699. Capsula AA”. Si tratta di Georg Christoph Eimmart (1638-1705) direttore dell’Accademia di Belle Arti di Norimberga, astronomo e fondatore del primo osservatorio di quella città.
    Contiene 10 sottofascicoli raccolti e numerati dallo stesso autore G.C. Eimmart.
    Sovente Eimmart indica le date con la specifica “st.v.” che sta per “stylis veterum”, cioè secondo il calendario giuliano, dal momento che nei paesi luterani il calendario gregoriano venne adottato solo a partire dal 1° marzo 1700. Qui le date dei documenti sono state trasformate in quelle del calendario gregoriano.

    1. 23/09/1699
      cc. 10 legate (lat.)
      “Eclipsis Solis Anno Chr. MDCIC, Die 13 Sept. st. v. hor: antemer: observata, Norimbergae à Georgio Christophoro Eimmart”.
      Contiene vari disegni delle fasi dell’eclisse; un “Praefamen” con spiegazione delle osservazioni; tavole con i tempi delle fasi dell’eclisse del 23 settembre e infine un ulteriore disegno delle fasi realizzato dalla figlia Maria Clara Eimmart secondo le osservazioni del padre. Maria Clara Eimmart (1676-1707) pittrice esperta nel disegno naturalistico collaborava con il padre alle osservazioni e ne realizzava anche i disegni esplicativi. Il Museo della Specola conserva alcuni suoi dipinti su cartoncino azzurro di fasi lunari, pianeti e fenomeni celesti, donate al conte L.F. Marsili.

    2. 27/01/1696
      cc. 5 (lat.)
      “Illustrissime et excellentissime Comes, Domine, Domine perquàm Gratiose”.
      Contiene una lettera di G.C. Eimmart al suo illustre protettore e mecenate, certamente il conte Luigi Ferdinando Marsili, accompagnata da un minuzioso elenco delle numerose osservazioni da lui eseguite a Norimberga dal 1678 al 1696 e da una lunga discussione su “Hypothesis de tribus Mundi Corporibus, ut apparente, maximis, Sole, Luna, Tellure”.

    3. 6/12/1695
      cc. 6 (lat.)
      “Eclipsis Solis partialis et horizontalis observata Norimbergae … Anno Chr: 1695 Die 26 Nov. st. v. …”
      Contiene due disegni, una tabella e una descrizione dettagliata dell’osservazione dell’eclisse solare parziale del 6 dicembre 1695.

    4. 20/11/1695
      cc. 4 (lat.)
      “Eclipsis Lunae partialis, observata Norimbergae, Anno Chr: 1695 Die 10 Nov. st.v. … à G.C. Eimmart”
      Contiene una carta della Luna con le varie fasi dell’eclisse parziale del 20 novembre 1695 e una tabella su foglio doppio con le osservazioni.

    5. 16/05/1696
      cc. 10 (lat.)
      “Eclipsis Lunae totalis cum moram, Anno Chr: 1696 Die 6 Maji st.v. … observata Norimbergae … à G.C. Eimmart”
      Contiene due carte della Luna con le varie fasi dell’eclisse totale del 16 maggio 1696 e tre tabelle su fogli doppi con le osservazioni, in una della quali 10 piccoli disegni con le fasi dell’eclisse e uno più grande con una bella illustrazione della costellazione dello Scorpione, forse di mano di Maria Clara Eimmart, e il percorso della Luna durante l’eclisse.

    6. 9/11/1696
      cc. 8 (lat.)
      “Eclipsis Lunae totalis cum moram, Anno Chr: 1696 Die 30 Octobr./9 Novembr. … observata Norimbergae … à G.C. Eimmart”
      Contiene due carte della Luna con le varie fasi dell’eclisse totale del 9 novembre 1696 e due tabelle su fogli doppi con le osservazioni, in una delle quali un disegno con le fasi dell’eclisse.

    7. 29/10/1697
      cc. 5 (lat.)
      “Eclipsis Lunae partialis, Anno Chr: 1697 Die 19 Octobr: st.v. …, observata Norimbergae à G.C. E[immart]”
      Contiene una tavola con le osservazioni e due carte della Luna con le varie fasi dell’eclisse parziale del 29 ottobre 1697, una delle quali è firmata dalla figlia allora ventunenne: “observata Norimbergae à Maria Clara Eimmarta”.

    8. 1/05-5/06/1696 – 3/11/1697
      cc. 6 (lat.)
      “Jovis Satellitum observat: Norimbergae habita. A. 1696”: un foglio con 5 disegni sul recto e 5 sul verso delle posizioni dei satelliti di Giove datati 1696 da “Die 21 Aprilis st: vet:” a “Die 26 Maii”.
      “Observatio Mercurii discum Solarem subeuntis Anno Chr: 1697 Die 24 Octobr: st.v. … habita Norimbergae à G.G. E[immart]”: un foglio con la tabella delle osservazioni e due con il disegno della traiettoria del passaggio di Mercurio sul disco solare, del 3 novembre 1697, uno dei quali firmato “Observante Maria Clara Eimmarta”.

    9. s.d.
      cc. 16
      Sedici stampe (19x19,5 cm su fogli 37,5x24,5 cm) della Luna uguali a quelle utilizzate negli altri sottofascicoli per rappresentare le varie fasi delle eclissi lunari. Molto probabilmente si tratta di “basi” da utilizzare per riportare le osservazioni di altre eclissi.

    10. 1705-1707
      cc. 10 (lat.)
      Pur contenuti e legati con spago all’interno di una carpetta riportante in copertina il N. 10 della stessa mano degli altri documenti di Eimmart, si tratta in realtà di appunti di mano di Eustachio Manfredi di osservazioni di stelle, eseguite a partire dall’agosto 1705 con il grande semicircolo murale da 3 m di diametro di Domenico Lusverg, oggi esposto al Museo della Specola, e di osservazioni solari del maggio-giugno 1707. Nulla hanno a che fare con i precedenti documenti di Eimmart.

  3. [1696-1704]
    cc. 4
    “P. Regalini. Epochae medii motus Solis affixae meridiano Bononiensi …”
    Contiene tabelle, calcoli e disegni relativi al moto del Sole, eseguiti dal padre Giovan Battista Regalini S.J. Nelle buste 1, 2, 36 della Serie storica Specola sono conservati documenti con riferimenti al Regalini e un carteggio con Eustachio Manfredi, il tutto datato tra il 1696 e il 1704.

  4. 1700
    cc. 14
    “Copia di Scritture del Cassini intorno al Calendario datemi dal S. Maraldi et altre”.
    Contiene copie di 4 lettere inviate da Cassini. Le copie sono state probabilmente redatte per il Manfredi da Giacomo Filippo Maraldi, nipote di Gian Domenico Cassini.

    1. In f. 1: “Credo che questa sia la scrittura di cui fa menzione il S. Cassini nella sua lettera al Card. Spada del 22 marzo 1700 … esser inviata a Principi Protestanti di Alemagna nel d. anno 1700”.
      La lettera in francese è titolata: “De l’usage du Calendrier e des cicles Lunisolaires dans l’église”.

    2. “Copia di scrittura del S. Cassini mandata a Roma”
      La lettera in latino è titolata: “De regulis Paschalis Christiani, et modis ipsum ad astronomicas leges iuxta Concily Niceni, et Gregorij XIII institutu conformandi”.

    3. “Proposizione fatta dal S. Cassini a Roma”
      La lettera in francese è titolata: "Proposition pour le règlement du Calendrier".

    4. “Copia di lettera del S. Cassini al S. Cardinale Spada”.
      La lettera in italiano è firmata Gian Domenico Cassini, datata in calce 22 marzo 1700 e contiene un folio titolato “Tabula Paschalis”, sui cui è annotato “Tavola Pasquale calcolata dal S. Cassini e mandata da lui medesmo credo assieme alla lettera scritta al Card. Spada il 22 marzo 1700”.

  5. 1702-1724
    cc. 11
    Denominata da Horn “Manfredi 1707. Osservazioni di Wurzelbaum”, si tratta dell’astronomo tedesco Jean-Philippe de Wurzelbau (1651-1725).
    Contiene 8 sottofascicoli.

    1. 22/12/1702-26/11/1705
      c. 1 (lat.)
      “Descriptio macularum à d. 22 Decembr. 1702 ad d. 26 Novembr. 1705 in Sole observatarum Norimbergae à J. P. Wurzelbau”

    2. 3/01/1703
      cc. 1 (lat.)
      “Eclipseos Lunae partialis initium et Phases nonnullas Anno 1703 d. 3 Januarii horis matutinis observatae Norimbergae à JP Wurzelbau"
      Contiene il dettaglio dell’osservazione dell’eclisse.

    3. [19/05/]1707
      cc. 2 (lat.)
      “Eclipsis Lunae totalis A. 1707 nocte inter dd. 16 et 17 Aprilis … Norimbergae observata à JP Wurzelbau"
      In f.1 il dettaglio delle osservazioni dell’eclisse.
      In f.2 un disegno della Luna con i passaggi dell’ombra dell’eclisse.
      Era probabilmente allegato alla lettera del 19 maggio 1707 in Serie storica Specola, busta 36, fascicolo 11, documento 4.

    4. 02/1712
      cc. 2 (lat.)
      “Eclipsis Lunae partialis Anno 1712 d. 23 Januarii p.m. in hemisphaerio Orientali observata Norimbergae à J: Phil: à Wurzelbau”
      In f.1 il dettaglio dell’osservazione dell’eclisse.
      In f.2 un disegno della Luna con i passaggi dell’ombra dell’eclisse parziale.
      Era probabilmente allegato alla lettera del febbraio 1712 in Serie storica Specola, busta 36, fascicolo 11, documento 7.

    5. 2/03/1718
      cc. 1 (lat.)
      Recto: “Eclipsis Solis orientis Norimbergae observata Anno 1718 d. 2 Martii, horis matutinis”
      Verso: “Fragmentum observationis circa eclipsim Lunae totalem Anno 1710 d. 9 Septembris horis vespertinis et porrò, Norimbergae institutae"
      Contiene 3 disegni dell’eclisse di Sole.

    6. [25/11/]1723
      cc. 2 (lat.)
      “Cometa mense Octobri anni 1723 … Norimbergae à John. Phil: à Wurselbau”
      In f.1 osservazioni della cometa in Capricorno dal 17 ottobre al 1 novembre 1723.
      In f.2 disegno del transito della cometa in una mappa stellare del Capricorno.
      Era probabilmente allegato alla lettera del 25 novembre 1723 in Serie storica Specola, busta 36, fascicolo 11, documento 16.

    7. 29/06/1724
      cc. 1 (lat.)
      In capo, di mano di Manfredi: “P. Wurzelbau con sua del 29 giugno 1724”
      La lettera cui fa riferimento Manfredi è probabilmente quella con la stessa data nella Busta 36.11.17.
      Recto: “Anno 1724 d. 22 Maji Norimbergae in hemispherio occidentali cooperante manu solertissima à D.ni Joh: Leonh: Rostii … Eclipseos Solis in occasum vergantis”; si tratta di Johann Leonhard Rost (1688-1727), astronomo di Norimberga che usava lo pseudonimo di Meletaon.
      Verso: disegno con le varie fasi dell’eclisse.

    8. 29/06/1724
      cc. 1 (franc.)
      In capo, di mano di Manfredi: “Mandatami dal P. Wurzelbau con sua del 29 giugno 1724”.
      La lettera cui fa riferimento Manfredi è probabilmente quella con la stessa data nella Busta 36.11.17.
      Recto: “Eclipse du Soleil le 22 Mai 1724 par Mons.r De l’Isle”.
      Verso: "Observatio Mercurii in Sole habita Lutetiae in Observatorio Regio per D.m De l’Isle … Anno 1723 d. 9 Novemb. p.m. …”; anche disegno con il passaggio di Mercurio sul Sole secondo Halley, Manfredi e de la Hire, confrontato con le osservazioni.

  6. 1704-1727
    cc. 104
    Denominata da Horn “Osservazioni di Laval Francesco Antonio, lionese (1664-1728) comunicate a Manfredi”; si tratta del padre Antoine-François de Laval S.J., gesuita, idrografo del Re e astronomo, fondatore dell’Osservatorio di Marsiglia presso il Collegio gesuita di Sainte-Croix.
    Contiene 6 sottofascicoli.

    1. 1704-1726
      Denominata da Horn “Laval. Satelliti di Giove”.
      cc. 11 (franc. e lat.)
      Contiene 5 documenti con osservazioni dei satelliti di Giove, eseguite da Laval a Marsiglia e a Tolone tra il 1704 e il 1726, inframezzate da osservazioni di macchie solari e da una misura dell’obliquità dell’eclittica con discussione sulla sua variazione.

    2. 1704-1728
      Denominata da Horn “Laval. Congiunzioni e transiti”.
      cc. 38 (franc.)
      Contiene 14 documenti con osservazioni eseguite da Laval a Marsiglia e Tolone tra il 1704 e il 1728, relative a: congiunzione di Giove e Luna, osservazioni di Venere, congiunzione di Giove e Regolo, occultazione lunare di Antares e di Venere, congiunzione di Saturno con una stella nei Gemelli e di Marte con una stella nello Scorpione, occultazione lunare d’Aldebaran, congiunzione di Venere e Mercurio e della Luna con Saturno, transito di Mercurio sul Sole del 9 novembre 1723, congiunzione di Venere con Regolo, occultazione lunare di Venere.

    3. 1706-07
      Denominata da Horn “Laval. Macchie solari”.
      cc. 5 (franc.)
      Contiene 2 documenti. Il primo descrive le macchie solari del 9 dicembre 1706, con i relativi tempi di passaggio e alcune osservazioni di eclissi del primo satellite di Giove (allegato un disegno del disco solare su cui sono riportate le macchie osservate). Il secondo contiene le osservazioni di una serie di macchie solari dal 27 gennaio al 2 aprile 1707.

    4. 1706-1708
      Denominata da Horn “Osservazioni altimetriche ed altre”.
      cc. 17 (franc.)
      Contiene 6 documenti con osservazioni e discussioni varie: note sulle riflessioni di Cassini relativamente alla depressione dell’orizzonte – “basésses apparente de l’horizon de la mer” – causata dalla rifrazione; misure trigonometriche di distanza e barometriche di altezza delle montagne “de la Sainte-Baume” e “Pilon du Roy” commissionate dal Conte di Pontchartrain, probabilmente Louis Phélypeaux conte di Pontchartrain (1643-1727) che fu anche Ministro della Marina e Cancelliere di Luigi XIV; congiunzione di Sole e Venere; immersione del primo satellite di Giove; osservazioni di Marte e di Venere.

    5. 1706-1727
      Denominata da Horn “Laval. Eclissi di Sole e di Luna”.
      cc. 31
      Contiene 12 documenti con osservazioni di eclissi solari e lunari osservate da Laval a Marsiglia, Tolone, Saint Tropez e all’isola di Porquerolles, talora in collaborazione con Jean-Mathieu de Chazelles, membro de l’Académie Royale des Sciences e allievo di Cassini; 1657-1710, e Louis Éconches Feuillée, astronomo e botanico del Re, dell’ordine dei Minimi; 1660-1732. Alcune di queste osservazioni fanno parte dei compiti cartografici istituzionali assegnati a Laval dal “Conseil de Marine” per la correzione de “La Carte de France”.
      Si tratta di: eclissi di Sole del 12 maggio 1706, 14 settembre 1708, 11 marzo 1709, 9 marzo 1715, 22 maggio 1724, 25 settembre 1726; eclissi di Luna del 28 settembre 1708, 29 giugno 1709, 9 settembre 1718, 29 agosto 1719, 11 ottobre 1726.
      Secondo una consuetudine di Laval, nelle lettere sono inframezzate altre osservazioni varie: di macchie solari del 1709, occultazione lunare delle Iadi del 6 settembre 1719, eclissi dei satelliti di Giove durante il 1726, osservazioni meteorologiche.
      Vi è infine un documento intitolato “Determination de la Longitude d’Ingolstad”, nel quale Laval, da misure di longitudine ricevute da padre Nicaise Grammatici S.J. da Ingolstadt e Madrid e da padre Ignaz Kögler S.J. da Pechino, calcola la distanza Pechino-Tolone e discute la qualità delle osservazioni. Si tratta del manoscritto (copia o originale) del lavoro con lo stesso titolo stampato su “Mémoires pour l'histoire des sciences & des beaux arts, Janvier 1728, a Trevoux, chez Étienne Ganeau”, pp. 56-66.

    6. 1710-1711
      Denominata da Horn “Pleiadi occultate dalla Luna”.
      cc. 2 (franc. e ital.)
      In realtà il documento, sul cui bordo si legge (forse di mano di E. Manfredi): “P. Laval a Marsigli. 1711”, contiene anche altre osservazioni di padre Laval, forse copiate per L.F. Marsili ed E. Manfredi dal genovese Paris Maria Salvago (1643-1724).
      Oltre alle osservazioni del passaggio della Luna tra le Pleiadi del 10 settembre e 4 dicembre 1710, vi sono osservazioni dei satelliti di Giove durante lo stesso anno e misure dell’obliquità dell’eclittica.
      In fondo a f.1v si legge (della stessa mano dell’intero documento, forse Salvago) che “Il nostro Barrabini”, l’abate genovese Francesco Maria Barrabino o Barabbino o Barabbini (1680-?), chiede a Manfredi un’opinione sul “Direttorio di Bonaventura Cavalieri” (1598-1647); si tratta del “Direttorio Uranometrico” del 1632, poi ristampato col titolo di “Trigonometria piana”.

  7. 1-8/04/1717
    cc. 10
    “Macchie del Sole osservate dal S. Nadi credo a Ravenna o a Rimini”.
    Contiene 8 fogli con alcuni calcoli e disegni di macchie solari per i giorni dall’1 all’8 aprile 1717. Dalla corrispondenza presente nelle buste 1, 6, 36 della Serie storica Specola, risulta che Giuseppe Antonio Nadi, trasferito nel 1718 a Ravenna per questioni idrografiche, avesse in precedenza collaborato con Manfredi a osservazioni varie e alla compilazione della “Tavola delle eclissi”.

  8. 1729-1731
    cc. 7
    Di mano di Horn: “Manoscritti Poleni sui fluidi”.
    Contiene un “problema” (in latino) di trigonometria, con allegato un disegno, e un “problema” (in italiano) sul passaggio di acque tra canali definiti e descritti da due figure, ad opera di Giovanni Poleni, matematico, fisico sperimentale, ingegnere e cattedratico di scienze nautiche all’Università di Padova. Nelle buste 4, 8, 36 della Serie storica Specola vi è una sua corrispondenza con Eustachio Manfredi.

  9. 1732
    cc. 3
    Di mano di Horn: “L’editore (Bernardo Paperini?) presenta ed elogia l’opera del Bettazzi sul computo della Pasqua”.
    In f. 1: “1732. In questo inedito che contiene il progetto del Bettazzi altro non si ritrova del Sig. Manfredi che il parere sopra l’opera del detto Bettazzi, il quale parere fu già stampato nel libro dell’autore. Vi sono alcuni fogli del Sig. Manfredi che contengono calcoli fatti in occasione di esaminare il proposto progetto. Sicché non vi ha nulla in questo inedito da dare alle stampe”.
    Il documento in questione presenta in modo elogiativo il progetto di Jacopo Bettazzi sulla riforma del calendario ecclesiastico e presumibilmente è stato attribuito da Horn a Bernardo Paperini, in quanto questi fu l’editore a Firenze del citato libro del Bettazzi del 1733 “Epitome operis Paschalis”, in conclusione del quale “Accedit sententia, quam de paschali opere tulit vir præclarissimus Eustachius Manfredi …”. In buste 6, 8, 36 della Serie storica Specola vi è numerosa corrispondenza al riguardo tra Manfredi, la curia romana (che gli aveva richiesto il parere) e lo stesso Bettazzi.

  10. [1734]
    cc. 2
    Due fogli 49x19 cm, in testa a uno dei quali alcune parole sono cancellate e in gran parte illeggibili: Camíno camíno Semita apparens Sig. Card. Spinola …”. Sono disegnate alcune sezioni di circonferenze con tracce che potrebbero essere state preparatorie per studiare il percorso (“Semita apparens”) di un transito planetario sul disco solare. Sono presenti gli appunti di alcuni calcoli algebrici, apparentemente senza riferimento ai disegni. Vi sono stati numerosi cardinali genovesi Spinola tra Seicento e Settecento; nella busta 8, fascicolo 3, documento 7 della Serie storica Specola vi è un riferimento al cardinale Giovanni Battista Spinola (1681-1752), in contatto con Manfredi nel 1734.

  11. s.d.
    cc. 1
    Un foglio 39x54 cm sul cui recto è riportata una proiezione polare boreale della Terra con i contorni dei continenti e i fiumi disegnati a matita; la circonferenza che rappresenta l’equatore è divisa in 360° di 10° in 10° ed è segnato il meridiano fondamentale che passa per le Isole Canarie, diviso anch’esso di 10° in 10°. Il verso è interamente ricoperto di pigmentazione rossastra, il che, unito al fatto che il foglio presenta un gran numero di fori di spillo (lungo l’equatore, il meridiano fondamentale e i confini dei territori), lascia supporre che sia stato usato più volte come una sorta di sinopia per produrre delle copie.

  12. 10/1808
    c. 1
    “Mappa che mostra il risultato delle osservazioni astronomiche e delle operazioni geodetiche eseguite dal Ch.o Sig.r Barone de Zach in Bologna e suoi dintorni nell’Ottobre dell’Anno 1808 (Vedi de Zach ‘Corresp. astron. & genov.’ Tom. 2 pag. 3 etc.)”
    Il foglio (93x61 cm) illustra le località del bolognese in cui vennero eseguite le osservazioni astronomiche e geodetiche dall’astronomo ungherese Franz Xaver barone von Zach (1754-1832), direttore dell’Osservatorio di Seeberg a Gotha e fondatore della rivista Monatliche Correspondenz zur Beförderung der Erd- und Himmels-Kunde (poi divenuta Correspondance astronomique, geographique, hydrographique, et statistique), vissuto a Genova dal 1805 al 1830. Come recita il titolo della mappa, queste osservazioni eseguite a Bologna nel 1808 sono descritte dallo stesso von Zach nel vol. 2 (pp. 3-30) del 1819 della Correspondance astronomique.
    Inserito in archivio il 24 aprile 2007, le sue dimensioni non ne consentono fisicamente la raccolta in questa busta; si trova quindi in archivio in un tubo a parte.